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2015-02-28

Nel mondo di Rumiko Takahashi: Inuyasha. 高橋留美子の犬夜叉について話し ましょう!

Proseguiamo il nostro viaggio attraverso le opere di Rumiko Takahashi, parlando del suo penultimo lavoro, durato ben otto anni, dal titolo "Inuyasha" 犬夜叉.

I personaggi di questa bellissima storia.

In Giappone il manga è uscito per la prima volta nel 1996 e si è concluso nel 2008, in 56 volumi.
In Italia Inuyasha è arrivato nel 2001 concludendosi nel 2009 pubblicato in 67 volumi.
Da questa lunga opera sono stati tratti quattro lungometraggi, un Oav e un anime in due serie: la prima in 167 episodi, e la seconda serie in 27 episodi, messa in onda dopo la conclusione del manga.
Le avventure del protagonista, Inuyasha, un mezzo demone cane dalle orecchie a punta e i lunghi capelli bianchi che si trafroma in umano nelle notti di luna piena, sono ambientate nell'epoca Sengoku (1467 - 1573), e si intrecciano con quelle di Kagome Igurashi, che invece vive nel nostro tempo. Collegamento tra le due epoche, è il pozzo mangia ossa, che funge da tunnell che collega i due mondi.
E' proprio dal pozzo che Kagome, la protagonista femminile, fa per la prima volta il suo ingresso nel villaggio di Inuyasha, trascinata da un demone sbucato fuori dal pozzo, interessato a qualcosa che lei possiede ma che non sa di possedere. Si tratta della "Sfera dei quattro spiriti" che Kagome, a sua insaputa, ha dentro il proprio corpo in quanto reincarnazione della sacerdotessa Kikyo, custode della sfera creduta svanita insieme a lei dopo la sua morte.
Catapultata nell'epoca Sengoku e intenta a sfuggire al demone che ha intenzione di divorarla, Kagome si imbatte in un albero a cui è legato un ragazzo che sembra dormire.

Kagome vede per la prima volta Inuyasha.

In realtà Inuyasha è tenuto prigioniero da una freccia scagliata proprio da Kikyo e viene risvegliato dall'odore di Kagome che le ricorda quello della sua defunta amata e odiata sacerdotessa. Per salvarsi dal demone che la sta inseguendo, Kagome estrae la freccia che tiene imprigionato Inuyasha, liberando così il mezzo demone assetato di vendetta nei confronti di colei che lo ha imprigionato, e bramoso anch'egli di possedere la sfera dei quattro spiriti, amuleto potentissimo, capace di trasformarlo in un demone completo donandogli un immenso potere.
Dopo il suo risveglio, Inuyasha apprenderà che Kikyo è morta il giorno in cui lo ha imprigionato e che Kagome ne è la reincarnazione, trasportata nella sua epoca proprio dalla sfera dei quattro spiriti. Il rapporto tra i due protagonisti nasce in maniera burrascosa, a causa del carattere cocciuto di Inuyasha e da quello coriaceo di Kagome, però saranno costretti ad intraprendere un lungo viaggio insieme per recuperare i frammenti della sfera dei quattro spiriti, andata in frantumi a causa di una freccia lanciata da Kagome nel tentativo di abbattere un demone corvo che aveva ingoiato il prezioso talismano.
Lungo il loro cammino, disseminato di avventure, incontreranno gli altri personaggi che si uniranno a loro e che gli daranno man forte nel tentativo di distruggere colui che ha ordito tutta la trama su cui si fonda la storia: il demone Naraku.

Il demone Naraku.

Naraku è un demone assetato di odio, nato dal corpo del ladro Onigumo, che si era innamorato della bella Kikyo e che, non potendola avere perchè segretamente innamorata di Inuyasha, elabora un piano per mettere Inuyasha e Kikyo l'uno contro l'altra. Il suo piano riesce facendo proprio leva sull'amore proibito nato tra una sacerdotessa e un mezzo demone, e tenta di rubare a Kikyo la sfera dei quattro spiriti, di cui lei è la custode e che voleva donare ad Inuyasha per farlo diventare un umano e passare la vita con lui. Naraku non riesce ad impossessarsi della sfera perchè Kikyo la farà bruciare insieme al suo corpo dopo aver imprigionato Inuyasha all'albero ma farà la sua ricomparsa insieme a Kikyo, riportata in vita dalla strega Urasue e assetata di vendetta nei confronti di Inuyasha, accusato di averla tradita.

Il triangolo amoroso: Kagome o Kikyo?

In questa atmosfera carica di tensioni e conflitti non risolti, si svilupperà un sentimento tra Kagome e Inuyasha, combattuto fino alla fine tra l'amore per la defunta Kikyo, mai dimenticata e odiata ingiustamente in punto di morte, e Kagome che, pur essendone la reincarnazione, e possedendo una parte dei suoi poteri magici, è molto diversa da lei e gli sta accanto nonostante consapevole di non essere la sola nel suo cuore.
A provare odio contro Naraku non sono solo i protagonisti ma anche Miroku, monaco donnaiolo e furbo che ha un foro nella mano destra chiamato "Il foro del Vento", frutto della maledizione di Naraku ad un suo antenato che si dissolverà solo con la morte del demone e Sango, una cacciatrice di demoni che combatte Naraku perchè ha sterminato la sua famiglia e catturato e reso schiavo il suo fratellino Kohaku che ha un frammento della sfera conficcato nel collo.

Inuyasha e i suoi compagni: Kagome, Miroku e Sango.

Ad affiancare il gruppo di Inuyasha comparirà infine Shippo, un piccolo demone volpe che ha perduto il padre, ma ci saranno anche personaggi ostili come Sesshomaru, il fratello di Inuyasha che però, a differenza di quest'ultimo, è un demone completo, schivo e malvagio, che odia Inuyasha perchè figlio di una donna umana. Sesshomaru brama impossessarsi della potentissima spada che Inuyasha porta con sè, la Tessaiga (鉄砕牙 "Zanna che taglia il ferro"), arma forgiata da una zanna del padre dei due fratelli, un potente demone cane, che acquisterà poteri sempre maggiori con lo svilupparsi della storia e che è in grado di difendere gli esseri umani. Sesshomaru possiede la Tenseiga (天生牙 "Artiglio della vita celeste"), una spada capace di riportare in vita le persone, ma odia questo suo potere perchè disprezza gli umani e la ritiene un'arma inutile perchè non offensiva.

Il tenebroso Sesshomaru

Altro personaggio ostile ad Inuyasha, ma non a Kagome perchè si innamorerà di lei, è Koga, demone a capo della tribù dei lupi, che ha due schegge della sfera dei quattro spiriti conficcate nelle gambe. Metterà a dura prova la pazienza di Inuyasha chiamandolo "cagnolino" e tirerà fuori la parte gelosa del suo carattere continuando a dichiarare amore a Kagome.
Durante la ricerca dei frammenti della sfera, Inuyasha e Kagome dovranno combattere demoni di ogni sorta, ne troveranno di buoni ma anche di malvagi e rischieranno spesso di perdere la vita. Naraku non li mollerà, deciso a distruggere Kagome e il suo ruolo di custode della sfera e unica capace di distruggerla, e Inuyasha, verso cui prova un antico odio mai sopito.


Differente dalle altre opere della Takahashi, "Inuyasha" si inoltra in un mondo oscuro, popolato da creature della mitologia giapponese a cui l'autrice attinge generosamente e con dovizia di particolari dimostrando una grande conoscenza del folklore del proprio paese. Protagonista è anche la storia d'amore, ricca di sentimenti travagliati, di lacrime e diffcoltà ma che, però, non lascerà i lettori senza il tanto agognato lieto fine e nemmeno senza momenti di ilarità, come le incursioni di Inuyasha nel nostro tempo e il suo incontro con la famiglia di Kagome, vero e proprio marchio di fabbrica della Takahashi.



Quando ho letto l'ultimo numero di Inuyasha ho provato grande malinconia nel dire addio ad una storia che ho seguito per otto, lunghi anni e che mi ha appassionato moltissimo.



Un kanji al giorno! 今日の漢字です!

Iniziamo la giornata di oggi con un colore che richiama quello del sole: il giallo, che in giapponese si dice "Kiiro" きいろ 黄色 


"Ki - Kou" significa "Giallo". Anticamente era il colore indossato da coloro che appartenevano alla famiglia reale, il suo significato è anche associato alla gelosia. Secondo il linguaggio dei fiori, chi vi omaggia di una rosa gialla ("Kiiroibara" 黄色い薔薇) vi sta lanciando un preciso messaggio...
 

"Chairo" invece è il colore marrone:



I kanji da cui è composto sono "Cha" ちゃ che significa "Tè" e "Iro" che ormai ben conosciamo. Marrone, quindi, è il colore del tè. A parte il Maccha che è di un bel colore verde brillante, la tonalità del tè è questa (quello che vedete è il tè che sto bevendo mentre scrivo questo post, rende l'idea, vero?):



Per finire ci occupiamo di un colore associato invece ad un animaletto che non sta simpatico a tutti. Sto parlando del Grigio, che in giapponese si dice "Haiiro" はいいろ 灰色 


dove "Hai" はい  significa cenere (come vedete il kanji racchiude in sè quello di "Fuoco", se ricordate i post sui giorni della settimana) quindi, il colore della cenere.
Ma c'è un altro modo di dire grigio, a cui mi riferivo prima, associato al topo: "Nezumiiro"
ねずみいろ 鼠色 il cosiddetto "Grigio Topo"!


2015-02-27

Un kanji al giorno! 今日の漢字です!

Occupiamoci ancora dei colori. In questo post ne analizzeremo più di uno. Iniziamo dal mio colore preferito, il viola.
Viola in giapponese si dice "Murasaki" むらさき



Murasaki è anche un nome di donna. La prima scrittrice donna giapponese, pioniera del genere, fu Murasaki Shikibu, cortigiana durante l'epoca Heian, autrice di molte poesie e soprattutto di "Genji, principe splendente" opera che narra le vicende del principe Genji e della sua corte.
E' un colore scuro, considerato in Giappone portatore di sventura, faceva parte infatti della gamma di colori associati a Kuro , quelli cupi, che assorbono la luce del sole.
Non si usa "Murasaki" per indicare l'omonimo fiore ma "Sumire" 菫 スミレ termine che indica la viola. Anche Sumire viene usato come nome di donna.


Colore invece allegro e fortunato, è il rosa, che in giapponese si chiama "Momoiro" ももいろ  
桃色.

 "Momo"   in giapponese significa pesca, frutto dal colore tenue, associato alla salute, alle guance dei bambini, lisce e colorite appunto come le pesche. "Momoiro" indica una tonalità pastello del rosa, se si vuole indicare un tono più acceso, come il fuxia, si dice "Pinku", scritto soltanto in katakana, perchè tradotto dall'inglese Pink, ed è ピンク .


Il rosa è un colore importante in Giappone perchè associato alla fioritura dei ciliegi, l'Hanami. Ogni anno, in Primavera, tutto il paese si tinge di meravigliose tonalità di questo colore, donando uno spettacolo eccezionale e famoso in tutto il mondo.


Anche per il color arancione, esiste sia il termine katakana, sia il kanji. Arancione si dice "Orenji", anche qui dalla traslitterazione dell'inglese オレンジ oppure "Daidaiiro" だいだいいろ 橙色 


"Daidai" è il nome delle arance, , molto semplicemente Daidaiiro è il colore delle arance.



2015-02-26

Un kanji al giorno! 今日の漢字です!

Ieri il nero, oggi il bianco. Le tenebre e la luce.


Bianco, in giapponese, si dice "Haku - Shiro" しろ. Il bianco ha la sua origine nella parola "Shiroshi" しろし, che significa bianco. Significa anche innocenza, non colpevolezza (il nero indica l'esatto opposto), purezza. Bianco è uno dei due colori che simboleggiano il lutto, ma è anche il colore dell'abito tradizionale delle spose giapponesi.


Mentre nera è la cintura dei maestri di arti marziali, bianca è quella dei principianti.
"Kuuhaku" くうはく 空白 significa "Spazio bianco, vuoto". Questa parola è formata dai kanji "Kuu" くう  che significa "Aria, vuoto" (che è anche lo stesso kanji di "Cielo") e "Haku - Shiro" はく quindi "Spazio vuoto".
"Hakushi" はくし 白紙  significa "Foglio bianco" ed è formato da "Haku" はく e "Shi" し che significa "Carta".
"Shiroboshi" しろぼし 白星 significa "Vittoria". Abbiamo visto sull'articolo dedicato a "Kuro" 黒 che "Kuroboshi" 黒星 significa sconfitta. Qui è l'esatto opposto.   
Come abbiamo detto già per nero, per dire "Bianchissimo" si usa il termine "Masshiro" まっしろ.
In questo momento in Giappone, sta andando in onda una serie tv che ha come protagonista una infermiera. Il titolo è proprio "Masshiro".


  


Un kanji al giorno! 今日の漢字です!

Rimanendo in tema di colori, oggi parliamo del nero.
In giapponese nero si dice "Kuro" くろ



In origine non era questo il kanji usato, e nemmeno il termine. Il nero rappresentava in generale l'oscurità, una gamma di tonalità scure, e si usava dire "Kurai", くらい 暗い, che ancora adesso significa "buio, oscuro, cupo".



Anticamente, al contrario delle nostre usanze, il nero non simboleggiava il lutto, che era rappresentato invece dal colore bianco (come vuole la tradizione cinese). Dopo la seconda guerra mondiale, che sancì l'inizio dell'occidentalizzazione del Giappone, si iniziò ad usare il nero come colore del lutto, sempre affiancato però dal bianco.
Anche se non associato al lutto, il nero non rappresenta purtroppo situazioni liete.
"Kuro" significa anche "Colpevole".
"Ankoku" あんこく 暗黒, composto dal kanji di "kurai" e da quello di "kuro" significa "tenebroso, oscuro".
"Kuroboshi" くろぼし 黒星 significa "sconfitta, fallimento". Questa parola è composta da "Kuro" e "Hoshi - Boshi" che significa "Stella"...insomma, "Cattiva Stella"
"Kokuban" こくばん 黒板 significa superficie nera, cioè "lavagna".
Il nero, però, è anche simbolo di lusso e di eleganza: nero è l'abito tradizionale dello sposo, nera è la cintura dei maestri di arti marziali (bianca è quella dei principianti), nere sono molte confezioni che indicano prodotti di grande qualità.
Per finire, una curiosità. In giapponese, per indicare "Nerissimo" si dice "Makkuro" まっくろ.
Sapete come si chiamano le palline di fuliggine che Chihiro incontra ne "La città incantata"? Si chiamano "Makkuro Kurosuke" cioè i "Nerissimi Nerini"... Non tutto ciò che è nero mette paura quindi!

"Ho trovato Makkuro Kurosukeeeee!!!"





2015-02-25

I distributori automatici in Giappone... 自動販売機について話しましょう!

Ce ne sono tantissimi, sono attraenti, pieni di ogni varietà di cibi e bevande (e non solo), disponibili ad ogni ora del giorno e della notte! Sto parlando dei distributori automatici, che in Giappone sono così numerosi da creare dipendenza! In giapponese "Distributore automatico" si dice "Jidouhanbaiki"
 自動販売機 じどうはんばいき.


La quantità e la varietà di questi distributori automatici è una delle prime cose che si nota appena si arriva in Giappone. Sono disseminati ovunque, sponsorizzati dalle marche dei prodotti che contengono ma anche da altri tipi di categorie merceologiche. La maggior parte di essi contiene bevande, sia calde che fredde (il caffè latte in lattina caldo è meraviglioso d'inverno...), drink energetici, alcoolici, succhi di frutta, bibite frizzanti e snack. Li potrete trovare nelle stazioni, lungo la strada, davanti ai negozi, negli alberghi, anche di fronte ai bagni pubblici. Una delle prime cose che ho notato e che mi ha fatto riflettere sulla nostra mancanza di civiltà e di rispetto della cosa comune, è il fatto che questi distributori non vengono fatti oggetto di ogni tipo di vandalismo gratuito, vengono utilizzati per lo scopo a cui servono e non danneggiati, graffitati, distrutti come purtroppo avviene da noi. Sono beni fruibili da chiunque e, come tali, vengono rispettati. Infilarci dentro la monetina ed estrarre ciò che si desidera diventa dopo un pò, quasi un gesto compulsivo, non si riesce a fare a meno di provare la Pocari Sweat o la Fanta al mirtillo, oppure una Asahi, oppure uno snack dalla forma di funghetto!



Volendo cercare meglio, ci sono anche alcuni che vendono cose piuttosto inusuali...
Amuleti, se avete bisogno di un pizzico di fortuna express...


Mutandine. Ebbene sì. Esistono.


Ne troverete un paio anche in cima al Monte Fuji qualora aveste voglia di rinfrescarvi un pò!


Ci sono distributori automatici di libri, giornali, ramen istantanei, gadgets di ogni tipo (portachiavi, statuine con personaggi di manga e anime). In alcuni ristoranti (ne ho visti alcuni a Shinjuku) si ordina dall'esterno tramite un Jidohanbaiki che trasmette il vostro ordine, si paga e, dopo un pò, vi viene servito il piatto che avete chiesto. Rispettarli non costa nulla, usufruirne non è obbligatorio ma si sa...quando si è in Giappone è facile lasciarsi coinvolgere!

2015-02-24

Teru Teru Bozu. てるてる坊主について話しましょう!

Oggi è una giornata di pioggia che mi ha fatto venire in mente "Teru Teru Bozu" てるてる坊主, la bambolina che viene usata in Giappone per scacciare la pioggia.









Si racconta ai bambini che Teru teru Bozu sia in grado di spaventare e scacciare Amefushi, il dio della pioggia, richiamando così il bel tempo permettendo a tutti di tornare a giocare fuori. Questa bambolina viene appesa fuori dalla finestra quando impazza un temporale o piove, disegnandole una faccia arrabbiata. Quando avrà richiamato il bel tempo si sostituisce con una dalla faccia sorridente.
Realizzare un Teru Teru Bozu è facilissimo: si prende un oggetto dalla forma sferica che sarà la testa (una pallina da ping pong, oppure anche della carta o stoffa appallottolata) e si ricopre con della stoffa bianca fermata alla base con un filo. Con un pennarello indelebile si disegna la faccia o, se siete più capaci, si cuce con del filo nero sulla stoffa. Il Teru teru Bozu è pronto per essere appeso.
Teru てる significa "Risplendere" e Bozu 坊主 è il nome che identifica i monaci buddhisti (con il capo rasato, infatti Teru Teru Bozu non ha capelli).
Esiste anche una filastrocca che i bambini cantano a Teru Teru Bozu:



てるてる坊主 てる坊主 あした天気にしておくれ
teru teru bozu teru bozu ashita tenki ni shite okure
Teru teru Bozu Teru Bozu fai che domani sia bel tempo

いつかの夢 の空のように 晴れたら 金の鈴あげよ
itsuka no yume no sora noyouni haretara kin no suzu ageyo
Se il cielo sarà sereno come nei miei sogni ti regalerò un campanello d'oro
 
てるてる坊主 てる坊主 あした天気にしておくれ
teru teru bozu teru bozu ashita tenki ni shite okure
Teru teru Bozu Teru Bozu fai che domani sia bel tempo

私の願いを聞いたなら あまいお酒をたんと飲ましょ
watashi no negai wo kiitanara amai osake wo tanto nomasho
Se ascolterai la mia preghiera ti farò bere del dolce sakè

てるてる坊主 てる坊主 あした天気にしておくれ
teru teru bozu teru bozu ashita tenki ni shite okure
Teru Teru Bozu Teru Bozu fai che domani sia bel tempo

それでも曇って泣いたなら そなたの首をチョンと切るぞ
soredemo kumotte naitanara sonata no kubi wo chonto kiruzo
Tuttavia se sarà ancora nuvoloso ti taglierò la testa!

Facendo parte di una tradizione abbastanza comune in Giappone, Teru Teru Bozu compare anche in svariati manga e anime:

Creamy Mami

Hakase to neko

Fairy Tail


Un kanji al giorno! 今日の漢字です!

Proseguiamo il discorso sui colori intrapreso questa settimana. Parliamo adesso di un kanji che un tempo indicava due colori:



Questo è il kanji di "Ao" che significa Blu.
Anticamente la lingua giapponese usava parole per distinguere soltanto quattro colori, opposti tra loro: Bianco e Nero ( 顕色 e 漠色) e Rosso e Blu (明色 e 暗色).
I primi due contrapponevano buio e luce, gli altri due energia, superficie e profondità, cupezza. Il termine "Ao" racchiudeva in sè tutta una gamma di colori freddi che comprendeva viola, verde, blu fino ad arrivare al grigio. Quando il vocabolario si ampliò, venne aggiunto in termine "Midori" usato per descrivere il verde e si distinsero anche i kanji.




Non per tutti i termini, però, la distinzione tra "Ao" e "Midori" è stata così netta.
Ad esempio, per indicare il semaforo verde, in Giappone si dice "Aoshingo" 青信吾  e non "Midori Shingo" come dovrebbe essere dopo la distinzione dei kanji.
Per indicare il colore di una mela acerba si usa dire "Ao ringo" 青りんご, così come per il verde dei piselli.
In generale, "Ao" si riferisce anche a qualcosa di "non maturo":
"Seinen" せいねん in giapponese significa "Giovane" e il kanji è questo: 青年 come vedete il kanji di "Ao" a sinistra sta accanto a "Toshi - Nen" che significa anno quindi, non maturo di età.
"Aonisai" あおにさい significa "Inesperto" e il kanji è 青二才 ed anche qui "Ao" ha la stessa valenza di acerbo.
Ancorato alla vecchia valenza, il termine "Ao" viene anche indicato per descrivere qualcosa di scuro. Se diciamo "Ao Uma" 青馬 non ci stiamo riferendo ad un cavallo blu, ma ad uno con il manto scuro.
"Midori" invece viene usato per indicare il verde della natura, qualcosa di fresco, brillante, come il colore del tè verde che in giapponese si chiama "Ryokucha" 緑茶.

青 oppure 緑 ?


Una canzone giapponese: Furusato. 日本の歌聞きましょう 故郷です!



"Furusato" ふるさと 故郷 in giapponese significa "Paese Natìo".
Questa canzone è molto commovente, parla della nostalgia verso il proprio paese lontano, le persone amate che si sono lasciate e che rimangono sempre nei ricordi e nel cuore.
Il video ha il testo che scorre, la leggiamo e la traduciamo insieme, cercando anche di cantare!
Prendendo il testo originale lo scriverò in Hiragana e poi come si legge in versione karaoke, con la traduzione sotto:

兎追いしかの山 小鮒釣りしかの川
うさぎ おいしかのやま  こぶなつりしかのかわ
Usagi Oishika no yama    kobuna tsurishika no kawa
Ho inseguito i conigli sulla collina  Ho pescato carpe nel fiume...

夢は今もめぐりて 忘れがたき故郷
ゆめはめぐりて  わすれがたきふるさと
Yume wa megurite   wasuregataki furusato
Ancora oggi lo vedo nei miei sogni  Come posso dimenticare il mio paese natìo...

如何にいます父母 恙なしや友がき
いかにいますちちはは つつがなしやともがき
Ikani imasu chichi haha  tsutsuganashiya tomogaki
Come stanno mamma e papà? Chissà se i miei amici stanno bene...

雨に風につけても 思いいづる故郷
あめにかぜにつけても おもいいづるふるさと
Ame ni kaze ni tsuketemo  omoiizuru furusato
Sia con la pioggia che con il sole  penso sempre al mio paese natìo...

こころざしをはたして いつの日にか帰らん
こころざしをはたして いつのひにかかえらん
Kokorozashi wo hatashite  itsu no hi ni kakaeran
Quando avrò realizzato le mie ambizioni  un giorno tornerò...

山はあおき故郷 水は清き故郷
やまはあおきふるさと みずはきよきふるさと
Yama wa aoki furusato  mizu wa kiyoki furusato
...alle verdi montagne del mio paese natìo  alle acque limpide del mio paese natìo...


2015-02-23

Un kanji al giorno! 今日の漢字です!

Dedichiamo i Kanji di questa settimana ai colori. In attesa della Primavera, che porta con sè sfumature rinnovate, impariamo i principali colori e alcune curiosità o utilizzi correlati ai kanji che li identificano.
Innanzitutto "Colore" si dice "Iro" 色 : questo è il classificatore usato per identificare i colori quindi, se vogliamo definire il rosso possiamo dire "Akairo" 赤色:


Iniziamo appunto dal Rosso. Abbiamo parlato di lui in un precedente post a proposito del kanji di neonato "Aka-chan". Rosso, infatti, si dice "Aka"赤,


In Giappone il rosso è un colore di buon auspicio, indica felicità, prosperità. La bandiera del Giappone è rossa e bianca e il cerchio rosso simboleggia il sole nascente, quindi energia, forza, positività.


C'è una antica leggenda che narra che il dio del vaiolo fosse spaventato a morte da questo colore e che fuggisse ogni qualvolta lo vedeva; al fine di scacciarlo ai bambini venivano regalati giocattoli di questo colore o venivano vestiti di rosso.
Rosso è il colore di molti templi, di moltissimi Torii (famosissimo quello di Miyajima che sorge dalle acque)




Rosso è il colore delle bambole Daruma alle quali viene affidato un desiderio affinchè si realizzi, di rosso sono vestite le statue di Jizo che proteggono i bambini e i viaggiatori (anche di queste abbiamo già parlato in un precedente post) quando vengono coperte per proteggerle.
Indimenticabile il rosso del "Momiji" もみじ 紅葉, l'acero rosso giapponese che in Autunno tinge meravigliosamente di scarlatto le sue chiome offrendo uno spettacolo mozzafiato.


Questo kanji identifica un altro tipo di rosso, quello specifico delle foglie d'autunno, simboleggiate da quelle dell'acero. Si può pronunciare sia "Momiji", come abbiamo detto prima, sia "Kouyou".
"Kou" significa Rosso Profondo e "Ha - You" significa Foglia.











2015-02-21

Un kanji al giorno! 今日の漢字です!

Oggi è sabato, per alcuni è un giorno di riposo. Sabato si dice "Doyoubi"土曜日 ed è identificato dal kanji "Do - Tsuchi" che significa Terra.


Anche questo è un kanji che evoca una bella immagine: un germoglio che spunta dal terreno. Che sia il giorno adatto per seminare qualcosa di proficuo nella propria vita? Perchè no!