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2015-07-07

Oggi in Giappone si festeggia Tanabata Matsuri! 今日は七夕祭り!



Oggi in Giappone si festeggia una ricorrenza particolare, ammantata di un alone di romanticismo. Si tratta del "Tanabata Matsuri" 七夕祭り, la festa delle stelle. La leggenda del Tanabata Matsuri affonda le sue radici in una favola tramandata dall'antica Cina ed introdotta in Giappone sotto forma di festival nel 775 dalla principessa Hoken. Si racconta che, anticamente, sulle sponde del Fiume Celeste (la via lattea) vivesse Tentei, signore del cielo e di tutte le divinità insieme alla figlia, la principessa Ori (la stella Vega) che passava le sue giornate a tessere stoffe e vesti per le altre divinità celesti. Non avendo altra occupazione al di fuori della tessitura, la principessa passava il tempo in solitudine e, in età adulta, il padre decise di scegliere per lei un marito. Quando Ori incontrò il prescelto, il mandriano Hikoboshi (la stella Altair), che come mansione pascolava buoi sulle sponde del fiume celeste, fu amore a prima vista e i due si dedicarono l'uno all'altra dimenticandosi di tutto il resto. Come risultato il cielo fu invaso da buoi che, senza la guida del loro pastore, vagavano in ogni direzione e gli dèi non ebbero piú di che vestirsi avendo Ori rinuciato a tessere per loro. L'accaduto scatenó le ire del re del cielo che, per punizione, decise di separare i due innamorati e confinarli ognuno su una sponda del fiume celeste. La principessa Ori non faceva che piangere e sospirare, rimpiangendo l'amato. Il re Tentei, mosso a compassione, decise di far rincontrare i due amanti una volta l'anno, il settimo giorno del settimo mese e farli stare insieme. In questa notte le stelle brillano più del solito per celebrare il loro amore.


In Giappone, per celebrare la festa della stelle, le strade sono illuminate da lanterne di carta di riso e le ragazze indossano il tipico yukata di cotone. Si allestiscono bancarelle in prossimità dei tempi Shinto e si passeggia godendo del fresco della sera. È usanza comune, soprattutto tra i giovani, scrivere su una strisciolina di carta colorata ( chiamata Tanzaku 短冊) un desiderio (soprattutto d'amore ma anche di studio) sotto forma di poesia e appenderlo ad un ramo di una pianta di bambú per assicurarsi un pó di luce buona delle stelle. I Tanzaku sono appesi anche lungo le strade in lunghe stelle filanti di carta che ondeggiano al vento a rappresentare i fili tessuti da Orihime.



Il nome Tanabata è formato dai due kanji "Shichi" sette, 七 e "Seki, yuu" 夕 che significa sera quindi, la "Settima sera". 
Esiste una canzone tradizionale legata al Tanabata, il testo è una filastrocca che inneggia alle stelle che ci guardano da lassù...
Si chiama "Tanabata Sama" 七夕さま

ささの葉サラサラ
のきばにゆれる
Il fruscio delle foglie di bambù ondeggia sulle grondaie
お星さまきらきら
きんぎんすなご
Le stelle brillano e risplendono d'oro e d'argento
ごしきの短冊
私が書いた
Ho già scritto il Kanzaku dai cinque colori
お星さまきらきら
空から見ている
Le stelle brillano e ci guardano dal cielo

Se anche voi volete lasciarvi andare a contemplare la luce delle stelle, scrivete il vostro Tanzaku, lasciatelo alla luce delle stelle ricordandovi di bruciarlo domattina. Così vuole la tradizione.
In molti manga e anime viene citato il Tanabata Matsuri che ben si presta ad essere esempio in molte situazioni romantiche. In Ranma 1/2, l'episodio 148 dell'anime si intitola "La principessa Ori" e narra dell'incontro di Ranma e Akane con Orihime e Hikoboshi...

Anche nell'anime "Nana" si scrivono i Tanzaku...

Buona festa delle stelle a tutti!

2015-06-26

Le 10 cose che dovete assolutamente fare quando vi trovate in Giappone!

Per non dover dire "Potevo averlo fatto!" ecco a voi un simpatico elenco delle 10 cose che dovete assolutamente fare in terra nipponica perchè non saranno ripetibili in nessuna altra parte del mondo. Sono tutte esperienze che io ho fatto, delle quali non mi sono pentita (alcune le ho fatte più volte) e nelle quali ho potuto sentire ed apprezzare lo spirito del Giappone in mille sue sfaccettature: alcune facenti parte della tradizione, altre della modernità.

1 - FOTOGRAFARE IL MONTE FUJI
La venerabile montagna, simbolo universale del Giappone, visibile da Tokyo quando il cielo è limpido e da molteplici altri punti (Hakone offre degli scorci pazzeschi...), immacolata con la sua figura conica perfetta e la punta innevata. Sognare il monte Fuji è considerato di buon auspicio alla vigilia di un passo importante della propria vita e a Capodanno. portare a casa una foto catturata da soli è sempre suggestivo e bello da mostrare. Non si può lasciare il Giappone senza questo trofeo!

La mia foto scattata "in corsa" dallo Shinkansen

2 - PRENDERE LO SHINKANSEN
Andare in Giappone e non fare almeno un viaggio in Shinkansen è come andare al mare e non fare il bagno in una giornata caldissima...si può anche non farlo, ma si perde il gusto di una esperienza che può diventare ancor più piacevole e, in questo caso, futuristica. Viaggiare in Shinkansen fa apprezzare la modernità e la precisione che caratterizza il popolo giapponese. Sono treni veloci (guardate il paesaggio scorrere dal finestrino dello Shinkansen poi ditemi...), belli, puliti, comodi e puntualissimi. Accorciano le distanze e, grazie al Japan Rail Pass, non mi stancherò mai di dirlo, vi permetteranno di risparmiare soldi e tempo guadagnandoci una esperienza irripetibile e totalmente nipponica.

Shinkansen Nozomi in arrivo...


3 - GIOCARE A PACHINKO
 In ogni città giapponese vedrete luccicare cartelli con la scritta "パチンコ" e, avvicinandovi, sentirete un rumore assordante e metallico provenire da grandi sale giochi, accompagnato da suoni vivaci e musica ad alto volume. Senza dubbio siete davanti ad una sala da Pachinko, un gioco che consiste nel far cadere delle palline di acciaio in buchi situati sulla superficie di un tabellone verticale (di solito a tema manga anime o personaggi famosi) che girano vorticosamente. Quando una pallina cade in un buco si vincono altre palline e quando se ne hanno parecchie (per parecchie intendo cestini pieni) si possono scambiare con gettoni, premi o anche denaro. Giocare a Pachinko è divertente, ed è un'altra esperienza che si può fare soltanto in terra giapponese!

Una sala da Pachinko


4 - PARTECIPARE AD UNA FESTA DEL TEMPIO
Che sia capodanno, O-bon Matsuri, Tanabata Matsuri o qualsiasi delle festività giapponesi in cui vi imbatterete, recatevi al tempio e partecipate alla festa, girate tra le bancarelle, acquistate una mascherina, mangiate ai chioschi (Takoyaki, Seppia grigliata, Taiyaki, Senbei, caramelle... troverete di tutto!), pescate i pesciolini con la rete di carta di riso, ammirate le ragazze in yukata, bevete una birra, immergetevi in un'atmosfera giapponese genuina e non lo dimenticherete mai!

Festa del primo dell'anno al tempio Fushimi Inari a Kyoto


5 - DORMIRE IN RYOKAN
Le Ryokan sono alberghi in stile tradizionale giapponese, sono strutture costruite solitamente in legno, sorgono quasi sempre fuori dai tumulti delle grandi città, si dorme sul futon (per terra), i pavimenti sono rivestiti da tatami (stuoie di bambù), i pasti vengono serviti in camera, si indossa lo yukata e l'ospitalità è squisita. Sono luoghi in cui il tempo sembra essersi fermato e in cui si respirano sentori di un Giappone antico che quasi non esiste più. Molte Ryokan hanno al loro interno una vasca da bagno in stile giapponese (Ofuro) in cui fare il bagno (uomini e donne separati) è una esperienza catartica. Vi capiterà che il personale non parli inglese, perchè spesso queste locande sono a gestione familiare, ma non spaventatevi, vi capirete e starete benissimo!

Una stanza con i futon pronti in Ryokan

6 - VISITARE UN GIARDINO ZEN
Per gustare appieno un momento puramente dedicato alla riflessione e alla meditazione, dovrete assolutamente visitare uno dei tanti giardini zen dislocati nella città di Kyoto. Anche se siete del parere che osservare una distesa di sassi o sabbia rastrellati non abbia molto senso, andateci lo stesso, sedetevi sul portico, godete del silenzio e lasciate che la vostra mente si perda. Vedrete che tra quei granelli, chissà come, saranno nascoste molte delle risposte alle vostre domande e, quando ve ne andrete, avrete un pò più di consapevolezza in voi stessi. Ammirare la dedizione e la pazienza che i monaci mettono nel realizzare opere come queste, che celano significati profondi, è di per sè meraviglioso anche se non vi condurrà verso l'illuminazione!

Giardino del tempio Ryoan-ji a Kyoto

7 - AVVISTARE UNA GEISHA NEL QUARTIERE GION A KYOTO.
A me è capitato, e non lo dimenticherò. Se siete affascinati da ciò che il Giappone cela dietro i suoi innumerevoli anni di storia, se vi incuriosisce la cultura, se cercate la raffinatezza di un'arte che si perde nel tempo, quando vedrete una geisha capirete perchè tutto ciò che riguarda in Giappone e i suoi misteri ha su noi occidentali un ascendente così forte. "Passeggiando per Gion sul calare della sera potrete incontrare delle maiko che si recano ai bagni pubblici" questo è ciò che avevo letto sulla mia guida e mi sono avventurata a caso in un quartiere di case in legno e vicoli dal sapore antico che, già di per sè, DEVE essere visitato. Ho girato l'angolo e questa ragazza mi veniva incontro, camminando a piccoli passi sul bordo della strada. Era notevolmente più bassa di me ma sembrava un gigante, fasciata nel suo kimono rosso, con i suoi capelli neri meravigliosamente acconciati, incuteva reverenza e, nonostante camminasse ad occhi bassi con la sua compostezza, riempiva il campo visivo. Non ho una foto da mostrarvi perchè non l'ho scattata. Trattare una donna che incarna i segreti di un'arte come quella delle geishe alla stregua di un souvenir mi è sembrato offensivo, era come sciupare una cosa fragile e preziosa. Mi sono fermata e l'ho guardata passare, lei mi ha sorriso chinando leggermente la testa e io ho portato a casa solo per me un ricordo indelebile e tanta ammirazione.

Antico quartiere di Gion, Kyoto


8 - ANDARE ALLE TERME
Parola d'ordine: Onsen. Il Giappone, essendo territorio vulcanico, è ricco di terme le cui acque, si dice, abbiano effetti miracolosi. Che ci crediate o no, le terme sono piacevolissime. Immergersi nell'acqua calda (di solito la temperatura è intorno ai 25 gradi) è rilassante già di per sè, in queste piscine naturali poi lo scenario è sempre suggestivo e curato (meravigliose quelle all'aperto!). Alcuni alberghi le hanno private a disposizione dei soli clienti. Attenzione al "galateo": lavatevi prima di entrare, indossate l'asciugamano per coprire la parti intime, state attenti a non restare troppo a mollo e rilassatevi. Le terme di solito hanno vasche separate per donne e uomini, non si fanno schiamazzi, si sta lì per rilassarsi. Il personale, vedendo degli stranieri, vi spiegherà come fare e dove andare per raggiungere le vasche. Se, entrando, avevate qualche giuntura che scricchiolava, uscendo sarà tutto riparato, e la vostra pelle liscissima!!!

Onsen in una Ryokan


9 -MANGIARE IN RISTORANTI TRADIZIONALI
Dimenticatevi fast food e ristoranti italiani, fatelo per il vostro bene. Quando sarete in Giappone mangiate soltanto cibo giapponese: che sia sushi o ramen o qualsiasi altro tipo di cibo, lasciatevi tentare. Mangiare giapponese è una esperienza non replicabile, è l'occasione di assaporare pietanze leggere e salutari. Non andate a mangiare la pizza per poi dire che non era buona, butterete soldi e tempo per paura di sperimentare qualcosa di nuovo ed unico. Il cibo giapponese accontenta tutti, è leggero e digeribile. Bevete tè verde caldo o freddo, è un toccasana e assaggiate il sakè. Soprattutto in inverno, scalderà le vostre guance. Provate i dolci, mangiate anche nei chioschi lungo la strada se ne troverete uno, approfittate. Non ingrasserete nemmeno di un etto!

Entrata di un ristorante a Kyoto


10 - VISITARE UN CASTELLO IN STILE GIAPPONESE
Se siete in zona il castello più famoso in assoluto di tutto il Giappone si trova a Himeji, ed è il meraviglioso Himeji-jo che, dall'alto delle sue bianche torri, domina il paesaggio circostante. Lo avvisterete già arrivando in treno e più vi avvicinerete, più rimarrete affascinati dalla sua elegante maestosità. Dimore di signori e dame, sedi degli intrighi politici dei tempi dei daimyo, i castelli giapponesi, unici nel loro genere, raccontano ancora delle storie a chi si addentra nelle loro sale di legno. Famosissimi, a parte Himeji, il castello di Matsumoto, di Osaka, Kuramoto, Okayama e molti altri. Tornando all' Airone bianco (così viene chiamato il castello di Himeji), è stato riaperto al pubblico nel 2014 dopo diversi anni di chiusura per restauri, quale migliore occasione per ammirarlo in tutto il suo splendore?

Veduta del castello Himeji


Qui si conclude la mia classifica. Ovviamente è soggettiva, ma tutte queste esperienza di cui vi parlo, le ho provate e in esse ho trovato tanto dello spirito giapponese e del divertimento che ero andata a cercare in questo paese che adoro!







2015-06-18

Piccola guida al JLPT: come prepararsi al meglio per il Proficiency di lingua giapponese.

Per chiunque voglia mettere alla prova la propria conoscenza della lingua giapponese e vedere riconosciuti in maniera internazionale i propri sforzi, esiste l'esame di Proficiency della lingua giapponese che si chiama Nihongo Noryoku Shiken 日本語能力試験 (Japanese Language Proficiency Test) che si tiene ogni anno in tutto il mondo la prima domenica di Dicembre. Quest'anno la data da tenere presente e cerchiare sul calendario è il 6 Dicembre.
In Italia ci sono tre sedi in cui è possibile sostenere l'esame: Roma, Milano e Venezia (per quest'ultima sede la procedura è diversa, occorre rivolgersi direttamente all'università Ca' Foscari).
Questo articolo si propone di essere una piccola guida per tutti coloro che intendono cimentarsi in queste prove: parleremo dei cinque livelli di cui è composto il Proficiency analizzandoli uno per uno, dei libri su cui studiare e di alcuni trucchi utili.

- COME ISCRIVERSI.

In questi giorni si trova online sul sito della Japan Foundation di Roma la scheda per ricevere a casa i moduli di iscrizione al Jlpt. Cliccate sul link seguente, compilate la scheda in ogni sua parte (compreso telefono, mail  e tutti gli altri dati e inviate).
http://www.jfroma.it/index.php?option=com_wrapper&view=wrapper&Itemid=61&lang=it
Fatta questa semplice operazione aspettate con fiducia e verso la fine dell'estate (i tempi sono variabili a seconda del numero di iscrizioni) riceverete una busta contenente i moduli di iscrizione e una guida (scritta in giapponese e in inglese) che illustra passo passo come compilare i moduli. E' molto facile, non spaventatevi. Ricordate che dovrete avere due fototessere da attaccare sulla parte del modulo chiamata voucher e dovrete effettuare un bonifico (la cifra varia di pochi euro a seconda dell'esame che dovrete sostenere) la cui ricevuta dovrà essere rispedita insieme ai moduli compilati.
Spedite i moduli all'indirizzo della Japan Foundation e, dopo un pò riceverete un'altra busta contenente il voucher, che dovrete portare con voi, insieme ad un documento di identità, il giorno dell'esame.

- COME SI SVOLGE L'ESAME.

E' importante parlare delle prove del Nihongo Noryoku Shiken e di come si svolgono perchè, in sede d'esame, una delle componenti essenziali per una buona riuscita, è sapere a che cosa si va incontro per essere ben preparati.
IL TEST E' COMPOSTO SOLO DA QUIZ A RISPOSTA MULTIPLA.
Avrete in dotazione per ogni prova dei fogli con le domande (su cui potrete scrivere, fare annotazioni, usare come brutta copia) e una scheda (sono di tre colori, ognuna abbinata ad una prova) su cui copiare le risposte ad ogni quiz in una griglia. Si tratta di oscurare un cerchietto corrispondente alla vostra risposta, state attenti a non sbagliare riga.
Il personale di assistenza all'esame (sia giapponesi che italiani) è molto scrupoloso e disponibile. La procedura viene spiegata più volte in modo che tutti possano capire, viene dato tempo sufficiente per compilare i campi in cui va scritto nome, cognome e numero di iscrizione (scritto sul voucher) . Gli addetti rispondono a tutte le domande (SOLTANTO PRIMA DELL'INIZIO DELLA PROVA!).
Le prove a cui vi sottoporrete sono 3 e, di solito, sono proposte in questo ordine:
1) Prova di Vocabolario (Moji-Goi 文字 語彙 ) nella quale si trovano esercizi inerenti kanji, hiragana e katakana (N5, N4) avverbi, aggettivi, sinonimi, parole ed espressioni, uso delle particelle.
2) Prova di grammatica (Bunpo 文法), la più lunga e difficile delle tre. Comprende esercizi di comprensione del testo e grammatica. La sua complessità sta nel fatto che è un riepilogo di tutto ciò che occorre sapere a proposito del livello che si sta affrontando.
3) Prova di ascolto (Choukai 聴解). Essendo l'ultima in ordine di tempo e, richiedendo concentrazione, non va sottovalutata. E' composta da diverse tipologie di quiz e la velocità dei parlanti varia a seconda del livello con cui ci si sta cimentando. A sancire l'inizio del test viene fatto partire un cd che non si interrompe fino alla fine. Le risposte dovranno essere trascritte direttamente sulla griglia perchè non ci sarà il tempo di copiarle dal foglio delle domande.

- DUARATA DELLE PROVE.

N5: VOCABOLARIO (1° prova) 25 minuti
GRAMMATICA (2° prova) 50 minuti
ASCOLTO (3° prova) 30 minuti

N4 VOCABOLARIO 30 minuti
GRAMMATICA 60 minuti
ASCOLTO 30 minuti

N3 VOCABOLARIO 30 minuti
GRAMMATICA 70 minuti
ASCOLTO 40 minuti

N2 VOCABOLARIO + GRAMMATICA 105 minuti
ASCOLTO 50 minuti

N1 VOCABOLARIO + GRAMMATICA 110 minuti
ASCOLTO 60 minuti

- I LIVELLI DEL JLPT.

Fino al 2011 l'esame era composto di quattro livelli, da quella data in poi è stato inserito un quinto livello (l'attuale N3) ed è stata cambiata la dicitura con cui si identifica ogni singolo livello.
Partendo dal livello principianti, l'attuale N5, si sale in ordine di difficoltà fino ad arrivare ad N1.
Analizziamoli uno per uno.

N5. Livello adatto ai principianti. Si richiede conoscenza di Hiragana e Katakana (gli alfabeti sillabici di cui è composta la lingua giapponese) e di almeno 100 kanji relativi ai numeri, giorni della settimana, semplici e composti da pochi tratti. Importante è conoscere il corretto utilizzo delle particelle  が を に へ で, saper rispondere a domande facili come どこですか (dov'è?) だれですか (chi è?) 何ですか (cos'è?) 何時ですか (che ora è?) いつですか (quando?), conoscere i numeri, le ore, i giorni del mese e i contatori numerali (il primo zoccolo duro per ogni principiante). Occorre conoscere gli aggettivi (Keiyoushi けいようし) in な  e gli aggettivi in い  e le loro forme negative, i verbi (Doushi どうし) coniugati in alcune forme base (-masu, -te, -ta, forma piana e negativa) e l'utilizzo della copula -desu です. Le parole (occorre saperne all'incirca 800), gli avverbi, le espressioni che troverete nell'esame appartengono ad un linguaggio utile più che altro nelle situazioni pratiche e nella vita quotidiana. La prova di ascolto si basa essenzialmente su dialoghi semplici, le parole sono scandite abbastanza bene. Sono presenti le forme di saluto, comprensioni abbastanza elementari ma, considerando anche un pò di panico della prima volta, sarà bene prestare attenzione.
Per rendervi conto di come sarà la prova, provate ad ascoltare qui:


Consigli utili: imparate bene Hiragana e Katakana, memorizzate le parole e non lasciatevi prendere dal panico o dalla confusione durante la prova di ascolto. 


N4. La prima cosa che dovete tener presente, prima di cimentarvi con i livelli successivi a N5 è che le cose, da adesso in poi, inizieranno a farsi un pò più complicate, e si complicheranno esponenzialmente man mano che il livello aumenterà. Già tra il primo e il secondo livello si percepisce una discreta differenza, è richiesto uno studio più approfondito e una maggiore attenzione a ciò che si apprende. Tutto si fa "intenso": la grammatica si fa più articolata, dato che comprende forme verbali complesse (forma passiva, potenziale, causativa, imperativo, condizionale), si comincia a confrontarsi con i due registri linguistici giapponesi più strutturati: Kenjougo 謙譲語 e Sonkeigo 尊敬語 (rispettivamente forma umile e cortese) nei quali occorre prestare attenzione al ruolo del parlante e alla situazione che viene proposta. I kanji richiesti per questo livello sono almeno 300, e le parole da conoscere si aggirano intorno alle 1500. La prima difficoltà in tal senso, è che aumenteranno le parole non trascritte in kana, che troverete solo sotto forma di kanji. Faccio un esempio. In N5, per definire "biblioteca", toshokan in giapponese, avreste trovato scritto in hiragana としょかん. In N4 troverete 図書館. Familiarizzate con i kanji, abituatevi da subito a riconoscerli perchè altrimenti impiegherete molto tempo in sede di esame. Anche il linguaggio cambia in N4, ci si sposta dalla zona dello scibile a quella del pensiero di chi formula la frase, che diventa pià articolata e non soltanto descrittiva. Esercitatevi con l'ascolto perchè, rispetto ad N5, la velocità dei parlanti aumenterà e, con essa, dovrete prestare più attenzione a ciò che si dice. Molte persone che superano N5, sentendosi incoraggiate da questo successo, sono portate a credere che N4 seguirà la stessa linea ma, al contrario, un graduale salto di qualità è richiesto.



Consiglio: imparate a riconoscere i kanji e fate molto esercizio su di essi, diventano indispensabili e non vanno trascurati. Abituatevi a scriverli, è un buon modo per memorizzarli. Imparate a riconoscere la forme verbali, guardate i vostri anime preferiti in lingua originale, familiarizzate con il suono della lingua giapponese sforzandovi di riconoscere quante più parole o espressioni possibile. In questo esame la prova grammaticale è più lunga e complicata rispetto al precedente, non sottovalutate le prove di comprensione, il tempo a disposizione (60 minuti) è meno di quanto si pensi.


N3. Questo è il livello che, come dicevo prima, è stato inserito nel 2011 per fare da "cuscinetto" tra il secondo e il terzo del vecchio esame. E' un livello intermedio in cui ci si cimenta, forse per la prima volta, con la lingua giapponese autentica e con le reali difficoltà che presenta. Si richiede una conoscenza tale da permettere l'interazione con i nativi e padroneggiare una conversazione. Il numero di kanji  raddoppia rispetto ai precedenti livelli (650 circa) e il vocabolario si amplia (3800 parole). Non si aggiungono di per sè grandi elementi grammaticali, ma occorre padroneggiare mille sfumature di discorsi e frasi che si fanno sempre più complesse, memorizzare modi di dire, onomatopee (altro zoccolo duro della lingua giapponese!), conoscere bene la forma umile e cortese (Kenjougo, Sonkeigo), saper usare tutte le forme verbali, costruire e riconoscere discorsi articolati che non si riferiscono più solo a ciò che si descrive ma ai pensieri e alle opinioni del parlante e di altre persone. Iniziate ad applicarvi seriamente con le traduzioni, dato che la prova di comprensione del testo sarà lunga e difficile. I kanji non trascritti in kana aumenteranno di parecchio, dovrete saperne riconoscere un gran numero e non potrete perdere troppo tempo a ricordarvi cosa significano altrimenti non avrete tempo sufficiente per portare a termine la prova. La prova di grammatica è complicata, devo dire la verità, ma riconoscere i kanji e saper leggere e tradurre velocemente sono armi efficaci per una buona riuscita. Mentre per N4 guardare l'anime preferito in lingua originale era un modo per avvicinarsi alla reale difficoltà della prova e aiutava ad allenare l'orecchio, adesso bisogna spingersi un pò più in là. Guardate film, ascoltate la radio in lingua giapponese, scrivete piccole composizioni o pagine di diario, è importante porre l'accento sulle sfumature, adesso che si padroneggiano le conoscenze grammaticali di base. Il livello N3 arricchisce, aggiunge nuovi elementi, e sono parecchi. La prova di ascolto dura 40 minuti, è abbastanza lunga e richiede concentrazione, aumenta la lunghezza dei dialoghi e dei monologhi proposti e le parole non sono scandite più chiaramente, si ha la percezione di ascoltare e interpretare un dialogo reale.


                                     


Un consiglio: anche questa volta dovrete stare attenti al tempo. Avere dimestichezza con i kanji, le regole grammaticali, le forme verbali, le onomatopee e gli aggettivi è indispensabile per farsi bastare i 70 minuti a disposizione nella prova di grammatica (non sono molti!). Per questa prova iniziate a guardare i brani di comprensione del testo per primi appena avrete in mano il foglio, danno più punti e, se li lasciate per ultimi rischiate di confondervi. Per la prova di ascolto seguite bene l'ultima parte dei dialoghi proposti, spesso è lì che si nasconde la risposta o viene confutato ciò che è stato detto all'inizio e che potrebbe risutlare fuorviante. Esercitatevi, se potete, nella conversazione e ricordatevi (fidatevi di me) che in N3 è presente un pò di N2, non in parte che possa determinare l'esito dell'esame, ma io ho studiato su tutti i libri che sono riuscita a trovare (che poi vi elencherò) e nel test ho trovato kanji, espressioni e parole che non conoscevo (e che ho trovato in N2).  Se potete portatevi un pò più avanti, non seguite scrupolosamente un programma, ve lo ritroverete poi.

N2-N1. Metto insieme questi due livelli perchè sono entrambi nella scala più alta, differiscono dagli altri sia come tempistiche che come livello di difficoltà e la sottoscritta, che in questo momento si sta cimentando con N2 , si è già fatta una opinione su N1 alla stregua di chiunque arrivi a questo punto con la lingua giapponese. Come potrete immaginare da soli, e le cifre che scriverò di seguito lo confermano, per raggiungere questi due livelli occorre fare un salto di qualità. Per N2 si parla di un migliaio di kanji, e un vocabolario piuttosto ampio (all'incirca 6000 parole), per N1 si salta a 2000 kanji e 10.000 parole. N2 è un livello che, una volta raggiunto, permette di scrivere, tradurre e parlare quasi allo stesso livello di un giapponese che studia all'università. Raggiungere questo livello è una meta ambiziosa, si presume che ci sia in vista un soggiorno di studio o lavoro in Giappone, che sappiate tradurre bene e che abbiate in mente come usare ed esercitare questa lingua perchè uno studio fine a se stesso è faticoso e in pochi ci arrivano. Come per N3 si continuano ad aggiungere nuovi elementi, ci si sta addentrando nei meandri di una lingua che non è più prettamente teorica, ma diventa pratica ed utilizzabile a tutti i livelli di interazione. Saper parlare è indispensabile adesso, come saper scrivere. Per lo studio dei kanji a questo livello non è più sufficiente studiare sui libri ma si può fare affidamento sulle comodissime Flashcards della White Rabbit Press (più avanti parlerò dei libri su cui studiare e anche delle flashcards con i link adatti per informarsi a tal proposito). Leggere il giornale, ascoltare le news in lingua originale, destreggiarsi in mille situazioni in cui la padronanza della lingua è indispensabile, sono le capacità che occorre aver acquisito adesso. Mentre N2 può essere un livello "alla nostra portata", N1 è vicino al madrelingua e non credo sia possibile superarlo senza un soggiorno in Giappone di studio o di lavoro, che permetta di utilizzare il linguaggio scritto e parlato ad ogni livello di interazione nella società giapponese. Non si tratta più di imparare qualcosa, ma di mettere a frutto ciò che si è imparato e le capacità che si sono acquisite e di sfruttarle quotidianamente. L'esame di proficiency si svolge sempre secondo le solite modalità, e non ci si confronta nè con lo scritto nè col parlato, però le prove sono lunghe e articolate. Vocabolario e grammatica sono insieme, raccolte in un unico test della durata di 105 minuti per N2 e 110 minuti per N1. Se il tempo a disposizione è sempre contato, adesso occorre essere veloci e saperlo sfruttare al meglio. Anche la prova di ascolto è lunga: 50 minuti per N2 e addirittura 60 minuti per N1 ma non c'è da stupirsi in fondo, sono richieste ottime capacità in tutti i settori, arrivati a questo punto. Chi si cimenta con questi due livelli sa che sta arrivando alla vetta di una montagna impervia, ha imparato a conoscere le modalità di studio della lingua giapponese e ha trovato un proprio metodo per studiarla quindi non serve che io ponga ancora l'accento sulla difficoltà, ma mi soffermerò proprio sulla meraviglia di essere arrivati vicini alla vetta. La lingua giapponese è come un grande contenitore in cui, livello dopo livello, si aggiungono elementi, è una lingua antica e ricca di sfumature ed è proprio lì che sta il piacere di studiarla, comprenderla e saperla utilizzare. Fare conversazione è indispensabile, leggere, tradurre e documentarsi anche a tempo perso, sono esercizi che allenano l'orecchio e ho provato su me stessa che funzionano alla grande. Se volete allenarvi da subito, ecco le prove di ascolto di N2 ed N1.





- DOVE STUDIARE.

Il dizionario è indispensabile quando si studia una lingua, per il giapponese è un alleato prezioso. L'unico dizionario italiano-giapponese, giapponese-italiano reperibile in commercio è quello edito da Zanichelli che potrebbe essere sufficiente per i primi due livelli ma che poi risulta carente perchè non arriva a coprire le sfumature della lingua giapponese che, a partire da N3, diventano una cosa con cui si ha a che fare ogni volta che si studia. Essendo tutti (o quasi) dotati di smartphone, vi consiglio di scaricare la App gratuita "Imiwa", dizionario elettronico che in molti posseggono e che è buono, contiene esempi tradotti in molte lingue (qualcosa anche in italiano, ma poco) che ha come base l'inglese, contiene un ampio database di kanji che facili da trovare (propone come metodi di ricerca, per radicale, per numero di tratti e per caratteristiche) e molte parole. Proseguendo nello studio sarà bene che vi dotiate di un dizionario a pagamento (guardate tra le App, cercate il dizionario Shogakukan giapponese-italiano) e anche di un buon dizionario di kanji.

Lo strumento in assoluto più utile a tutti i livelli per imparare i kanji, sono le Flashcards. Ottime quelle della White Rabbit Press (sono in vendita su Amazon).
http://shop.whiterabbitjapan.com/collections/kanji-flashcards
Le Flashcards sono divise in tre cofanetti a seconda del livello che si affronta:
- Cofanetto verde (300 cards) utile per i livelli N5 ed N4
- Cofanetto blu (750 cards) utile per N3 ed N2
- Cofanetto viola (850 cards) indicato per N1
Come funzionano le Flashcards? Da un lato è rappresentato il kanji, la radice, il nodo corretto di scrittura e la parole composte. Sul retro c'è il furigana ovvero la pronuncia e la traduzione in inglese. Comodissime, utilissime, funzionano come il Memory per intenderci. Le consiglio fortissimamente.



Potete realizzare anche da soli le vostre Flashcards, almeno per i primi due livelli in cui i kanji sono facili e in numero accettabile, andando avanti diventa un lavoro un pò più impegnativo ma fattibile.

Per N5 ed N4 indispensabile e molto usato anche nelle università è "Minna no Nihongo I e II"みんなの日本語, un manuale scritto interamente in giapponese con esercizi, anche di ascolto, molto dettagliato. Per iniziare è molto buono ed è valido anche nella versione Kanji, anche qui in due volumi.

 


Una buona serie di libri è composta da "Nihongo Challenge" にほんごチャレンジ, riconoscibili per la loro copertina pinku su cui figurano curiosi animaletti. Fino ad N4 sono buoni testi su cui prepararsi perchè divisi in Kanji 漢字, Bunpo 文法 (grammatica), Kotoba ことば (parole). Soprattutto "Kotoba" è utile per arricchire il lessico, cosa di cui vi accorgerete di non poter fare a meno. Questi libri sono scritti in giapponese, inglese e portoghese.



Per N3 ed N2 io ho usato (e sto usando) "Speed Master" スピードマスター, una collana di libri scritti in inglese e giapponese specifici per la preparazione del Jlpt che sono ottimi perchè si avvicinano parecchio al livello dell'esame, propongono molti esercizi simili ai quiz del Jlpt e il quoziente di difficoltà è piuttosto alto. Indispensabile procurarsi i volumi Grammar,  Listening e Reading. Quest'ultimo è un testo su cui dovrete applicarvi molto perchè vi aiuterà nello scoglio più duro per molti: gli esercizi di comprensione del testo. Esercitatevi molto nell'ascolto. A questo proposito anche la collana "Nihongo Sou Matome" è buona e propone, per gli esercizi di ascolto, libri con CD.


Quasi tutti i libri di cui vi ho parlato sono reperibili sul sito Amazon, oppure su Hoepli o nei siti delle varie librerie di orientalistica presenti in Italia. Il rischio, con queste ultime sono i tempi piuttosto lunghi di spedizione di un libro non disponibile al momento, meglio sempre assicurarsi che lo abbiano in giacenza.
www.amazon.it
www.hoepli.it
http://www.orientalialibri.it/php/catalogo.php
Anche sul web, ovviamente, è possibile reperire molte informazioni riguardanti l'esame. A parte la pagina ufficiale del Jlpt, ce n'è una molto interessante scritta in inglese, di una ragazzo che vive a Tokyo e che ha fatto un buon lavoro catalogando per argomenti le materie oggetto d'esame. Ci sono alcuni buoni spunti da tener presente e offre un quadro abbastanza dettagliato sui contenuti dei quiz. Vale la pena dare un'occhiata.
http://www.tanos.co.uk/jlpt/

Per concludere, vi lascio con qualche piccolo consiglio riepilogativo, avendo già fatto questa esperienza.
- Trovate un vostro metodo per studiare i kanji. Sono fondamentali nella lingua giapponese, abituatevi a scriverli e a riconoscerli, non sarà fatica sprecata!
- Tenete presente il tempo. Appena avrete davanti il foglio, cercate gli argomenti sui quali siete più ferrati e rispondete senza pensarci due volte, i minuti a disposizione non permettono sempre una revisione del test. Leggete con attenzione gli esercizi di comprensione, parola per parola e anche le risposte, spesso nascondono trabocchetti. Vi sembrerà di rileggere la stessa risposta replicata per quatro volte, soprattutto in N3 ed N2, individuate il soggetto e il verbo, soprattutto nelle frasi lunghe.
- Nella prova di ascolto memorizzate bene la domanda e ascoltate fino alla fine, cercando di cogliere più parole possibili, attenti alla parte finale del discorso, soprattutto laddove c'è uno scambio di battute tra due personaggi, spesso le frasi sono contraddittorie.
- Esercitatevi con le traduzioni, armati di un buon dizionario, ma non abituatevi a fare affidamento solo su quello, usae la memoria il più possibile.

Sperando che questa piccola guida vi sarà utile, vi ricordo che potete scrivere per qualsiasi domanda o chiarimento!

がんばってね!














2015-06-16

Facciamo insieme i Muffin al tè verde maccha!


Un dolcetto morbido, appetitoso, dal sapore giapponese e facilissimo da fare: i golosissimi Muffin al tè verde maccha! Una ricetta realizzata passo passo!
Ingredienti:


2 uova intere + 1 tuorlo
180 gr di burro ammorbidito a temperatura ambiente
200 gr zucchero
380 gr farina 00
1 bustina di lievito per dolci
1/2 cucchiaino di bicarbonato
250 ml di latte tiepido
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
1 pizzico di sale
Tè maccha in polvere (indicativamente due cucchiai)

PROCEDIMENTO

Innanzitutto preriscaldate il forno a 180° e inserite i pirottini di carta nell'apposito stampo da muffin.
In una ciotola mettete il burro (che deve essere morbido!) e lo zucchero e, con l'aiuto di una frusta elettrica, montateli fino ad ottenere una crema omogenea.


Incorporate le uova una alla volta e continuate a mescolare prima a bassa velocità poi gradualmente aumentatela

Quando le uova saranno ben amalgamate aggiungete la farina setacciata, il sale, il bicarbonato e il latte a filo (in cui avrete versato anche l'aroma di vaniglia) continuando sempre a mescolare e, per ultimo il lievito, anch'esso setacciato. Dovrete ottenere un impasto liscio e cremoso come questo.


E' arrivato il momento del tè maccha! Dovrete avere rigorosamente quello in polvere, nella versione classica oppure anche quello al latte (maccha au lait) che va benissimo, ma che in Italia è impossibile da trovare a meno che, come me, abbiate una fonte giapponese! Le dosi del tè maccha sono indicative. Ha un sapore molto forte ed erboso, non a tutti piace ma vi assicuro che non cambia in peggio il gusto dei muffin, anzi! Partite con la dose indicata da me (2 cucchiai) e poi decidete a seconda dei vostri gusti. Personalmente ne avrei messo di più ma, non sapendo se tutti lo avrebbero gradito, mi sono tenuta bassa con la dose ma, col senno di poi, anche le persone che li hanno assaggiati mi hanno detto che avrei potuto mettere più polvere di tè! L'impasto, dopo l'aggiunta del maccha, avrà un bel colore verde, come questo:






Con queste dosi otterrete all'incirca 18/20 muffins. Con un cucchiaio versate l'impasto negli stampi e infornate per 20/25 minuti.


I muffin si gonfieranno in cottura sprigionando l'aroma del tè maccha che si diffonderà per tutta la casa. Non aprite il forno prima di 15 minuti almeno, altrimenti si sgonfieranno. Con uno stuzzicadenti controllate la cottura a 20 minuti (se, infilandolo nel dolce torna fuori asciutto, sono pronti!). Non fateli cuocere troppo, evitate che la superficie si scurisca!








2015-05-28

10 piatti che dovete assolutamente assaggiare in Giappone!

Il Giappone, come ho detto molte volte, è un paradiso per il palato. Ci sono molte varietà di cucina e molti tipi di pietanze, tra queste ve ne sono alcune che ASSOLUTAMENTE non dovete lasciarvi sfuggire quando sarete in Giappone, pena la perdita di una esperienza gustosissima!!!
Ecco la mia personale classifica di piatti da me provati (e riprovati..e riprovati!) che ritengo il top della cucina nipponica. Ne ho scelti 10, escludendo volutamente quei piatti che ormai sono conosciuti anche da noi (ma che menzionerò a fine classifica!)

10 - RAMEN ラーメン. Piatto ricco, sostanzioso, gustoso, economico, emblema della cucina asiatica, assume in Giappone connotazioni particolari in virtù del brodo cucinato secondo la tradizione. Impossibile non amarlo!


9 - OMURICE オムライス. Mescolare riso e ketchup? Orrore! Invece NO! Omurice è una omelette soffice soffice che nasconde un cuore di riso bianco saltato condito con ketchup (e pollo oppure verdure o anche senza niente) che gli conferisce un colore rosso brillante e un gusto un pò acidulo che si sposa perfettamente con l'uovo. Di solito le Omurice sono decorate in maniera kawaii (con cuoricini o faccine) soprattutto se sono fatte in casa!




8 - YAKITORI 焼き鳥 Gli Yakitori (spiedini di pollo) sono considerati uno snack da molti giapponesi. Si tratta di pezzetti di pollo (non solo petto ma anche coscia o frattaglie) infilati su stecchini di bambù, a volte alternati a pezzi di cipollotto, cotti sulla griglia o su una fiamma e consumati ricoperti da una salsa dolciastra. Veloci da mangiare, leggeri e sfiziosi!



7 - MOCHI .  I mochi sono i famosi dolcetti rotondi, morbidi e appiccicosi, che si consumano di solito in occasione di festività particolari (Shogatsu, Hanami, Hina Matsuri...) ma che si trovano tutto l'anno. Sono composti di pasta di riso glutinoso ripiena spesso di marmellata di faglioli Azuki (Anko), i miei preferiti in assoluto. Una curiosità: i mochi non sono molto indicati per le persone anziane a causa della difficoltà che potrebbero incontrare nel masticarli, data la loro consistenza "collosa"...a capodanno infatti, quando è tradizione consumarli, questi piccoli dolci spediscono molti poveri anziani golosi al pronto soccorso...


6 - CURRY RICE カレーライス Il riso al curry è uno dei piatti più economici, facili da preparare e diffusi di tutto il Giappone. Si tratta di un grande piatto con del riso bianco, nel quale viene versato un liquido bruno, il curry, con ogni gradazione di piccantezza, accompaganto da carne di manzo, pollo, maiale, di verdure, servito con cotolette oppure pesce. Davvero per tutti i gusti. Il curry si trova in vendita in cubetti (simile al nostro dado per brodo) da diluire con acqua per poterlo preparare anche a casa. Saporitissimo!



5 - TAIYAKI たい焼き A metà della classifica una leccornia tipica del periodo di capodanno: i Taiyaki, i biscotti soffici ripieni a forma di pesce. Si trovano sulle bancarelle alle feste organizzate nei vari santuari, non potrete fare a meno di mangiarli. Sono molto tradizionali e di solito preparati al momento con una pastella dolce colata in una piastra richiudibile a forma di pesce, e riempiti con Anko (la pasta o marmellata di fagioli rossi), crema mou o crema chantilly. Si trovano anche salati. A Tokyo li ho trovati in un chiosco, li facevano soltanto salati, ripieni di pancetta e patate...non aggiungo altro!



4 - ODEN おでん. Personalmente penso che potrei mangiare Oden fino a non poterne più, soprattutto in una fredda sera invernale. Oden infatti è un tipico piatto che si consuma nei mesi freddi, è uno stufato, un brodo di pesce a cottura lunga nel quale vengono bolliti tutta una serie di ingredienti: uova, daikon (il rafano giapponese), konnyaku (una radice), tofu, il tutto condito con salsa di soia. Il sapore si può solo provare, è un mix che si scopre boccone dopo boccone, una vera esperienza giapponese!!



3 - DANGO だんご. "Dango san kyoudai..." recita una buffa canzoncina, "i tre fratelli dango" sono delle palline dolci infilate su uno stecchino di bambù che si trovano in vendita ovunque e vengono consumati ad ogni età. Un dolcetto delizioso e atipico che, per come siamo abituati in occidente, non sembra neanche un dolce ma più che altro una cosetta sfiziosa. I dango vanno mangiati con calma, non sono molto dolci, sono delle palline (colorate in occasione di Hanami con i colori che ricordano la fioritura dei ciliegi...) a base di farina di riso glutinoso, tofu e zucchero, piccole e maliziose vi faranno venire voglia di mangiarle una dopo l'altra, e chiariranno il concetto che a volte le cose più buone sono le più piccole....




2 - TAKOYAKI たこやき. Siamo quasi in vetta e scopriamo una delizia, una pallina preziosa che nasconde un tesoro. Pressochè sconosciuti qui da noi (iniziano a trovarsi online le prime piastre antiaderenti dalla classica forma sferica per farli) il mio consiglio è: memorizzate il nome, come si scrive e andate in giro a cercarli e chiedete ovunque, non rimarrete delusi. Io ho fatto così. I takoyaki sono palline di pastella che custodiscono al loro interno un pezzetto di polipo, vengono serviti con una salsa speciale (tipo barbecue per intenderci..) e si mangiano uno dopo l'altro in un sol boccone infilzandoli con uno stuzzicadenti. Ordinate una confezione grande, datemi retta!!!




1 - OKONOMIYAKI お好み焼き. Ho già dedicato un articolo intero a questo piatto, che in assoluto è quello che preferisco e che, a mio parere, racchiude tutti i sapori dell'esperienza giapponese in cucina. Potrò sembrare ripetitiva, ma gli okonomiyaki accontentano tutti, sono un piatto conviviale, saporito, complesso nella sua semplicità, particolare e tipicissimo. Non assaggiarne almeno quattro o conque varietà sarebbe un delitto! Cercate un buon ristorante di okonomiyaki e datevi alla pazza gioia!!!



Questi sono i dieci piatti che, quando sono stata in Giappone, mi sono rimasti nel cuore. Devo precisare che ho omesso alcune meraviglie perchè anche da noi si trovano come ad esempio Yaki Soba e Yaki Udon, il Sushi (è ovvio che in Giappone sia squisito...) e la Tempura. Grazie alla diffusione dei ristoranti giapponesi adesso possiamo gustare pietanze che pochi anni fa erano confinate in Asia e, pur avendone fatto incetta, ho preferito mettere in risalto cose tipicamente giapponesi che ho voluto assaggiare spinta dalla curiosità (e dalla gola...) per dare un consiglio a chiunque vada si rechi in questa meravigliosa terra di prelibatezze...

2015-05-18

Tokyo mon amour. Harajuku e Meiji Jingu. 今日は原宿と明治神宮において話しましょう!

Harajuku 原宿 è un quartiere speciale attaccato a Shibuya e, come quest'ultimo, patrimonio dei giovani trendy e dei cosplayer di Tokyo. Se siete alla ricerca di qualche foto particolare insieme ad una gothic lolita oppure ad un rockabilly è ad Harajuku che dovete recarvi. Personalmente non mi sento di fotografare quaste persone per il loro abbigliamento o per ciò che rappresentano perchè non li considero fenomeni da baraccone, Harajuku è un posto fantastico che lascia libero sfogo di esprimersi ai ragazzi del Giappone meno "inquadrato". Ciò che rimane impresso di questa zona della città è la quantità incredibile di negozi, ce ne sono così tanti che, anche se sarete stanchi di entrare e uscire dopo soltanto mezz'ora, non potrete smettere perchè vendono cose originalissime. Appunto perchè luogo di ritrovo dei cosplayer, degli otaku e di coloro che si riconoscono in qualche "sottocultura", qui si possono trovare negozi di abiti da cosplayer, boutiques di lusso accanto a negozi di abbigliamento solo per cani (io alla mia cagnolina ho comprato un cappottino tutto rosa fantastico!), anime-cafè, negozi a tema, negozi di gadget o accessori e fumetterie immense (ripeto, immense!!!). Indipendentemente da quali che siano i vostri gusti, non perdetevi una full immersion in questo paradiso perverso in compagnia delle strane creature che incontrerete sul posto, anche questo è il Giappone.
Il principale luogo di raduno giovanile è proprio accanto all'uscita della metropolitana (Linea verde, Chiyoda Line, fermata Meiji-jingu mae oppure treno della JR fermata Harajuku), sul ponte (Jingu-bashi 神宮橋) che conduce al santuario Shinto più tranquillo e incantato di Tokyo: il Meiji-jingu 明治神宮.

Il Torii all'ingresso del Meiji-jingu

Ingresso al Meiji-jingu

Si accede al santuario dopo aver superato questo immenso Torii costruito in legno di cipresso. Si deve percorrere un'ampia strada attraverso gli alberi e, leggendo una qualsiasi guida, si scopre la storia interessante di questa foresta: dopo la morte dell'imperatore Meiji (nel 1902) e della moglie, l'imperatrice Shoken (nel 1904), a loro memoria furono donati 100.000 alberi dalla popolazione che si adoperò per piantarli e farli crescere tutti attorno al tempio, dando origine ad una immensa zona verde nel cuore della città. Lungo la strada c'è grande silenzio, l'aria è pulita e gli uccellini cinguettano. Già si pregusta l'atmosfera che si respirerà al santuario.

Botti di sakè offerte in dono


Poco dopo aver oltrepassato il Torii, sulla vostra destra troverete un grande punto di ristoro con bagni pubblici ed un negozio di souvenir nel quale ho comprato molte cose carine tra cui dei bellissimi Yukata (i kimono in cotone leggero) a buon prezzo, non dimenticatevelo sulla via del ritorno anche solo per mangiare. Il self-service all'interno è economico e fa dei ramen buonissimi.

L'ingresso del Meiji-jingu

Gli alberi sposati
Il complesso del Meiji-jingu

Una coppia di sposi!

Come accennavo prima, questo santuario fu eretto dopo la morte dell'imperatore grazie al quale il Giappone si aprì dal proprio isolamento e a sua moglie alla quale era assai devoto. Costruito nel 1920, fu distrutto durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale e ricostruito fedelmente nel 1958. E' un omaggio all'amore dell'imperatore per sua moglie e questa aria si percepisce girando al suo interno anche perchè viene spesso scelto come scenario per le foto di matrimonio (qui sopra vedete i due sposi che ho incontrato io, intenti a farsi fotografare con gli abiti tradizionali) e c'è proprio una sala dedicata alla celebrazione del rito adiacente all'edificio principale del santuario.

Meiji jingu gyoen

Una delle cose più incantevoli di tutto il santuario è il giardino, il Meiji Jingu Gyoen (明治神宮 御苑) disegnato dall'imperatore come dono per la propria consorte (ingresso 500 yen) che ospita un angolo che rende perfettamente l'idea del perchè fu creato: dopo aver percorso diversi vialetti ed aver ammirato fiori di ogni tipo, bambù, piante curatissime, si sbuca in un avvallamento racchiuso tra gli alberi in cui sorge una casa da tè che si affaccia su cespugli e un laghetto popolato di carpe e tartarughe nel quale si specchia il cielo:




Sono stata a Tokyo due volte e sono voluta tornare in questo luogo che stimola la fantasia e il romanticismo. E' un posto che adoro. Ancora una volta un luogo che coniuga le due facce de Giappone, si entra e si esce da una dimensione all'altra in un paese che, nonostante la distruzione subita durante la guerra non smette mai di andare avanti, ricostruendo, rinnovando e mostrando ogni volta le sue molteplici facce.