Cerca nel blog

2015-05-18

Tokyo mon amour. Harajuku e Meiji Jingu. 今日は原宿と明治神宮において話しましょう!

Harajuku 原宿 è un quartiere speciale attaccato a Shibuya e, come quest'ultimo, patrimonio dei giovani trendy e dei cosplayer di Tokyo. Se siete alla ricerca di qualche foto particolare insieme ad una gothic lolita oppure ad un rockabilly è ad Harajuku che dovete recarvi. Personalmente non mi sento di fotografare quaste persone per il loro abbigliamento o per ciò che rappresentano perchè non li considero fenomeni da baraccone, Harajuku è un posto fantastico che lascia libero sfogo di esprimersi ai ragazzi del Giappone meno "inquadrato". Ciò che rimane impresso di questa zona della città è la quantità incredibile di negozi, ce ne sono così tanti che, anche se sarete stanchi di entrare e uscire dopo soltanto mezz'ora, non potrete smettere perchè vendono cose originalissime. Appunto perchè luogo di ritrovo dei cosplayer, degli otaku e di coloro che si riconoscono in qualche "sottocultura", qui si possono trovare negozi di abiti da cosplayer, boutiques di lusso accanto a negozi di abbigliamento solo per cani (io alla mia cagnolina ho comprato un cappottino tutto rosa fantastico!), anime-cafè, negozi a tema, negozi di gadget o accessori e fumetterie immense (ripeto, immense!!!). Indipendentemente da quali che siano i vostri gusti, non perdetevi una full immersion in questo paradiso perverso in compagnia delle strane creature che incontrerete sul posto, anche questo è il Giappone.
Il principale luogo di raduno giovanile è proprio accanto all'uscita della metropolitana (Linea verde, Chiyoda Line, fermata Meiji-jingu mae oppure treno della JR fermata Harajuku), sul ponte (Jingu-bashi 神宮橋) che conduce al santuario Shinto più tranquillo e incantato di Tokyo: il Meiji-jingu 明治神宮.

Il Torii all'ingresso del Meiji-jingu

Ingresso al Meiji-jingu

Si accede al santuario dopo aver superato questo immenso Torii costruito in legno di cipresso. Si deve percorrere un'ampia strada attraverso gli alberi e, leggendo una qualsiasi guida, si scopre la storia interessante di questa foresta: dopo la morte dell'imperatore Meiji (nel 1902) e della moglie, l'imperatrice Shoken (nel 1904), a loro memoria furono donati 100.000 alberi dalla popolazione che si adoperò per piantarli e farli crescere tutti attorno al tempio, dando origine ad una immensa zona verde nel cuore della città. Lungo la strada c'è grande silenzio, l'aria è pulita e gli uccellini cinguettano. Già si pregusta l'atmosfera che si respirerà al santuario.

Botti di sakè offerte in dono


Poco dopo aver oltrepassato il Torii, sulla vostra destra troverete un grande punto di ristoro con bagni pubblici ed un negozio di souvenir nel quale ho comprato molte cose carine tra cui dei bellissimi Yukata (i kimono in cotone leggero) a buon prezzo, non dimenticatevelo sulla via del ritorno anche solo per mangiare. Il self-service all'interno è economico e fa dei ramen buonissimi.

L'ingresso del Meiji-jingu

Gli alberi sposati
Il complesso del Meiji-jingu

Una coppia di sposi!

Come accennavo prima, questo santuario fu eretto dopo la morte dell'imperatore grazie al quale il Giappone si aprì dal proprio isolamento e a sua moglie alla quale era assai devoto. Costruito nel 1920, fu distrutto durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale e ricostruito fedelmente nel 1958. E' un omaggio all'amore dell'imperatore per sua moglie e questa aria si percepisce girando al suo interno anche perchè viene spesso scelto come scenario per le foto di matrimonio (qui sopra vedete i due sposi che ho incontrato io, intenti a farsi fotografare con gli abiti tradizionali) e c'è proprio una sala dedicata alla celebrazione del rito adiacente all'edificio principale del santuario.

Meiji jingu gyoen

Una delle cose più incantevoli di tutto il santuario è il giardino, il Meiji Jingu Gyoen (明治神宮 御苑) disegnato dall'imperatore come dono per la propria consorte (ingresso 500 yen) che ospita un angolo che rende perfettamente l'idea del perchè fu creato: dopo aver percorso diversi vialetti ed aver ammirato fiori di ogni tipo, bambù, piante curatissime, si sbuca in un avvallamento racchiuso tra gli alberi in cui sorge una casa da tè che si affaccia su cespugli e un laghetto popolato di carpe e tartarughe nel quale si specchia il cielo:




Sono stata a Tokyo due volte e sono voluta tornare in questo luogo che stimola la fantasia e il romanticismo. E' un posto che adoro. Ancora una volta un luogo che coniuga le due facce de Giappone, si entra e si esce da una dimensione all'altra in un paese che, nonostante la distruzione subita durante la guerra non smette mai di andare avanti, ricostruendo, rinnovando e mostrando ogni volta le sue molteplici facce.

Nessun commento:

Posta un commento